Di Fabio Casalini

Nato nel 1908 in una famiglia d’impronta industriale, a 22 anni Amon Göth entrò a fare parte del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori austriaco e nello stesso anno si iscrisse alle SS austriache.Le sue prime attività sono pressoché sconosciute perché la sezione austriaca delle SS rimase illegale e clandestina fino all’annessione tedesca del 1938. Tra il 1932 e il 1938 fu membro dell’Allgemeine-SS a Vienna e nel 1937 passò al rango di Oberscharführer (sergente maggiore).La carriera militare fu veloce: il 14 luglio 1941 venne nominato Untersturmführer (equivalente di sottotenente). Göth vantava l’esperienza dei campi di sterminio di Bełżec, Sobibór e Treblinka.Nell’agosto 1942 Göth lasciò Vienna e raggiunse lo stato maggiore delle SS a Cracovia. Come ufficiale SS preposto ai campi di concentramento, fu inviato l’11 febbraio 1943 a costruire e dirigere un campo di lavori forzati a Płaszów. I prigionieri lavorarono ad un ritmo forsennato e il campo fu concluso un mese dopo. Il ghetto di Cracovia venne chiuso il 13 marzo 1943 e i sopravvissuti vennero imprigionati nel nuovo campo. Circa duemila persone morirono durante l’evacuazione del ghetto, qualcuno per esecuzione diretta di Göth.Nel ghetto di Cracovia, Mieczysław Pemper fu testimone di una scena in cui Göth liberò i suoi cani, Ralf e Rolf, sugli ebrei. A settembre 1943, Göth fu incaricato di chiudere il ghetto di Tarnów. Si ignora il numero delle persone che furono uccise durante questa operazione. Il 3 febbraio 1944, Göth evacuò il campo di concentramento di Szebnie, ordinando che i detenuti non uccisi sul posto fossero deportati in altri campi. Questa operazione si concluse con centinaia di morti.In seguito ad una doppia promozione che gli permise di arrivare al rango di Obersturmführer (tenente), il 20 aprile 1944 passò al rango di Hauptsturmführer (capitano). La sua assegnazione al posto di comandante al campo di lavoro di Płaszów fu posta questa volta sotto l’autorità diretta dei servizi economici e amministrativi delle SS.Nel campo di Płaszów la speranza di vita era in media di 4 settimane; con l’arrivo di Göth come comandante, i prigionieri subirono i trattamenti peggiori, sottomessi e uccisi in modi brutali. Con le sue abitudini sadiche, Göth si “dilettava” quotidianamente a sparare dal balcone della sua villa, situata di fronte al campo di concentramento, con un fucile di precisione su dei prigionieri a caso, oppure lasciava che altri venissero sbranati dai suoi due cani da guardia. Per questo era soprannominato “Schlächter von Płaszów” (il macellaio di Płaszów). Altri testimoni riferiscono che erano note le intenzioni criminali di Göth, a seconda dell’abbigliamento che indossava di volta in volta: se portava un semplice copricapo non vi era al momento alcun pericolo, se indossava invece il suo berretto da ufficiale esisteva un pericolo imminente, ma se portava un cappello tirolese con guanti e scialle bianchi, significava allora che egli era in cerca di vittime da uccidere.[3] Si stima che Göth abbia ucciso di proprio pugno almeno 500 persone durante la sua permanenza a Płaszów.[4]A Płaszów, Göth intrattenne con l’industriale tedesco Oskar Schindler delle relazioni amichevoli, ma non disinteressate. Schindler si servì di questa relazione cordiale per risparmiare gli ebrei che lavoravano nella sua fabbrica e che, raccolti in un altro campo, erano finiti a Płaszów: il 4 settembre 1944 le autorità naziste chiusero il campo secondario e i detenuti ebrei vennero trasferiti ad Auschwitz. Per mantenere in vita i suoi operai, Schindler li barattò in cambio di argento e di prodotti provenienti dal mercato nero, proprio con il comandante Göth.Il 13 settembre 1944, Göth venne sostituito ed assegnato all’ufficio amministrativo ed economico delle SS.Poco più tardi, nel novembre 1944, fu accusato di aver sottratto, durante la liquidazione del ghetto, beni di proprietà del Reich (la legislazione nazista aveva infatti stabilito che i beni degli ebrei passassero alla giurisdizione germanica).Göth venne arrestato dalla Gestapo; doveva comparire davanti alla polizia SS, ma la sconfitta tedesca e l’avvicinarsi della fine della guerra indussero i suoi superiori ad abbandonare le indagini.Göth fu ricoverato a Bad Tölz in Germania, dove i dottori delle SS gli diagnosticarono turbe mentali e una forma di diabete. Venne trasferito in un istituto per disturbi mentali dove venne arrestato dall’esercito americano nel maggio 1945.Estradato in Polonia dopo la guerra, Amon Göth fu riconosciuto colpevole dal tribunale nazionale supremo polacco a Cracovia dell’assassinio di migliaia di persone. Il processo si svolse in due tempi: dal 27 al 31 agosto, poi dal 2 al 5 settembre 1946. Fu condannato a morte per i crimini commessi.

➡️Bibliografia

Thomas Keneally, Schindler’s List, 1994

➡️Filmografia

Il personaggio di Amon Göth appare nel libro di Thomas Keneally e nel film di Steven Spielberg Schindler’s List – La lista di Schindler, in cui venne interpretato dall’attore Ralph Fiennes. Alla fine del film viene ripreso mentre si aggiusta i capelli prima dell’esecuzione dicendo “Heil Hitler”.

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