SCRITTO DA © WorDrops

…qualcosa dell’ ORCOLAT, come lo chiamano da quelle parti, quel terremoto che 46 anni fa, pochi secondi dopo le 21 del 6 maggio 1976, devastò il Friuli con una scossa interminabile, 57 secondi di assoluto terrore che spazzarono via interi paesi, preannunciato da un ruggito cupo, sordo, spaventoso.Quella sera la terra tremò ancora e ancora e ancora e continuò a farlo per molti mesi fino all’11 settembre dello stesso anno, quando si registrarono altre due scosse piuttosto intenseSoltanto l’alba del giorno dopo svelò al mondo la tragedia, i morti e le case squarciate: complici le condizioni del suolo e l’età avanzata delle costruzioni, l’Orcolat aveva cancellato in meno di un minuto quei paesi che due Guerre Mondiali non erano riuscite a scalfire, provocando con i suoi 6,5 gradi d’intensità della scala Richter 989 morti tra cui molti bambini in 137 comuni e lasciando oltre 60mila persone rimasero senza abitazione.I friulani che vivevano e lavoravano in altre zone si spostarono in massa e da ogni parte d’Italia giunsero i soccorsi: la tenacia e la laboriosità di un popolo martoriato, assieme all’aiuto di molte istituzioni italiane e straniere rese possibile una ricostruzione a tempo di record.Una ricostruzione che non ha voluto snaturare nulla di ciò che c’era prima del sisma. Le costruzioni storiche sono rimaste come erano rinascendo dai calcinacci in dieci anni: ciò che era stato frantumato è stato ricostruito, pietra dopo pietra, con un’attentissima catalogazione che ha visto la gente del posto prendere ogni pietra, numerarla e rimetterla al suo posto.A capo dei lavori Giuseppe Zamberletti, Commissario straordinario per i Soccorsi. Una ricostruzione che ha gettato le basi per la nascita della prima Protezione Civile.Di quei momenti terribili resta traccia in questa registrazione, del tutto casuale…⬇️

Tags:

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *