Secondo numerose testimonianze, sembra che a Khartoum migliaia di cadaveri siano in decomposizione e gli obitori al collasso a causa di interruzioni di corrente e insufficiente capacità di conservare i corpi, esponendo così famiglie e bambini a un rischio crescente di malattie.

Lo afferma Save the Children aggiungendo che “in tutto il Paese, almeno 2.435 minori sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto ai recenti scontri nella capitale.
    “La capitale del Sudan devastato dalla guerra – prosegue l’organizzazione in una nota – ha subito intermittenti blackout elettrici e l’interruzione delle comunicazioni da quando è scoppiato il conflitto ad aprile, con gli scontri che nelle ultime settimane si sono intensificati nelle strade della città.
    La prolungata mancanza di energia elettrica ha lasciato gli obitori della città senza refrigerazione, con la conseguente decomposizione dei corpi a causa del caldo. Una situazione che espone la popolazione della città al rischio di gravi epidemie.
    Inoltre, secondo il Sudanese Doctors Syndicate, un sindacato di medici, non è rimasto personale medico negli obitori, lasciando così i corpi esposti e senza cure. Degli 89 principali ospedali della capitale e delle regioni del Paese, 71 sono fuori servizio, mentre il resto funziona parzialmente”.

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